una coppia di rinomati intellettuali che, da quando si sono messi insieme, hanno perso tutti i loro superpoteri e sono diventati incredibilmente scemi.

domenica 20 marzo 2011

due pensierini due

Era un po' che mi dicevo: "dovresti scrivere qualcosa su quello che è successo in Giappone.. o meglio, quello che è successo dentro di te dopo quello che è successo in Giappone". Finora non ce l'ho fatta e credo che neanche adesso riuscirò a scrivere quello che realmente vorrei. Comunque, cominciamo.
Personalmente, devo al Giappone la stra-maggior parte del mio immaginario, diciamo un 80%. La restante parte la devo alla Disney, credo. Con "immaginario" intendo quel background culturale che abbiamo tutti. Ciò che, appena succede qualcosa, ti viene subito in mente. Tutti quei piccoli collegamenti, le connivenze, quelle cose lì..
Tracciamo una mappa di tutto questo Giappone nella mia vita lupina.
Quando ero all'asilo, mio fratello aveva un robottone di Mazinga Z, sarà stato alto 50 cm circa.. ed io ne ero innamoratissima, follemente. Non mi alzavo dal letto se la mia tata non me lo portava in camera. Mi sembrava proprio bello, fisicamente ecco, e questo, che ci crediate o no, ha influenzato quelli che poi sarebbero stati i miei gusti in fatto di maschietti, la cui caratteristica principale doveva essere una bazza enorme, in grado di produrre un "rust hurricane" che mi facesse sentire al sicuro..
Alle elementari sono arrivati i miliardi di anime (che all'epoca erano solo "i cartoni") che potevo vedere solo appena finita tutta la lezione (tranne "il Grande Mazinga" che era dopo pranzo), da nonna Tita, che mi faceva quintali di pane con il pomodoro, perché ero secchina e mi si vedevano le costole sotto pelle.. *sospiro*.. Gli anime, elencarli sarebbe difficile.. in pratica tutti quelli trasmessi da Mediaset e Odeon Tv (quest'ultimi dal sapore più esotico). Ce n'erano alcuni che per me erano assolutamente misteriosi, incomprensibili e per questo affascinanti alla massima potenza. Sì, mi sto riferendo a "l'invincibile Shogun", storia del realmente esistito shogum Mitokomon (misteriosamente ribattezzato in Mitsukunimito..boh) che lascia Edo con due samurai di fiducia (quello "bello" e quello "grasso") per andarsene in giro a controllare che i vari signorotti si comportino bene. Ovviamente NO, allora ci pensavano loro a scoprire i fattacci, tirare pietroni e far pentire tutti mostrando la malvarosa, simbolo dello shogunato dei Tokugawa (sto scrivendo cazzate?). Io, semplicemente, mi chiedevo perché "la carta di picche" non la tiravano fuori subito.
Alle medie, arrivo LEI. L'unica, la bella, la migliore, la buffa, l'alata Sailor Moon. *Aaaah* Che amore incondizionato, che passione, quanti pomeriggi a giocare con le sailorbambole. Di nascosto, of course, perché ero "troppo grande".. Iniziò un'epoca di sogni ad occhi aperti, un'epoca che non è ancora finita, si badi bene, in cui avrei dato qualsiasi cosa per possedere uno scettro lunare, dire le parole magiche e trasformarmi in un figurino con un vestitino ye-ye (ahimè, nonna Tita continuava a ingozzarmi di pane col pomodoro e non ero più secchina, anzi..), ma soprattutto, porca miseria, farglielo vedere io ai cattivoni, riparare ai torti, punire le ingiustizie in nome della Luna!!
Mi sono rivista le prime due serie quest'estate.. e in effetti la ripetitività delle puntate è sfibrante.. ma l'amore che provo per lei non è effettivamente legato al cartone, ma perché ha sdoganato tutta una fetta di immaginazione e sogni meravigliosi, vissuti con un'intensità assurda. Non a caso, il suo poster campeggia ancora nella mia camera da donna "sposata" e uno scettro lunare fa bella mostra di sé sul mio comodino. Non si sa mai, meglio averlo sempre a portata di mano.
In terza media arrivò Ranma e con lui il manga. Nel mio paesino, il manga era uno sconosciuto tacciato di pornografia, così me li comprava mio fratello a Pisa, in edicole dalla mentalità più aperta. Lo leggevamo insieme e ridevamo ad alta voce. Copiavo i disegni sul diario. Disegnavo, disegnavo.
Al liceo avevo libero accesso a fumetterie vere e proprie, così ho comprato di tutto, tutto quanto. Se escludiamo una breve love-story con Masakazu Katsura, però, non ho avuto grandi passioni, ma volavo di manga in manga, di anime in anime (questa volta su MTV, yeah!) con leggerezza e noncuranza.
Poi, spuntata come per sbaglio da una libreria, Banana Yoshimoto. Ehi, i Giapponesi scrivono anche i libri, ma dai! Leggiamoli.. TUTTI. Banana, piccoli romanzi intimi, piccole quotidianità profonde, da leggere con calma, per assaporare le piccole cose.. ero una lupi-wannabe.
-lupi: "Hai mai letto Banana Yoshimoto?"
-tizio/a: "Sì, qualcosa.. ma che palle, non succede niente..".
Ecco, una neonata lupina snob, una lupi-goes-berserk in fasce. Che tenerezza.
E allora via, Murakami, Kawabata, Ishiguro, Mishima mon amour. Leggiamo tutto. Oh, fanno anche film! Kitano, Mizoguchi, Ozu, Gozzilla. Tutto, tutto. Oh, dipingono! Hokusai, Hiroshige, Utamaro -saltello, hop!- Yoshitomo Nara, Yoko Ono!
Ho cercato di studiare un po' la lingua e con orrore ho scoperto gli otaku. Manga e anime con visi affilati e mani lunghe. Musichette inqualificabili. Si diventa jappo-snob per forza di cose: Kozure Okami, Suehiro Maruo, Kazuichi Hanawa: il manga non sarà più lo stesso ai miei occhi.

Ecco, questo è il Giappone per me. Mi chiedo cosa ne sarà, adesso. Mi chiedo se l'animazione, l'arte, saranno le stesse, d'ora in poi. Prego che tutto ritorni come prima, se non meglio. Mi dispiace, mi dispiace così tanto.. mi dispiace.. Giappone, torna presto a farci sognare, tutti.

3 commenti:

  1. Le tragedie possono distruggerti o renderti più forte... spero che questa tragedia renda il Giappone più forte.

    P.S.: "perché ero secchina e mi si vedevano le costole sotto pelle"... mia nipote Rachele, la secondogenita di mio fratello, è così... ora ti immagino con la sua faccia! ^_^'

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  2. Lupi, sono pensieri bellissimo. Sono davvero molto, molto fiera di conoscere una spersona speciale come te :)))
    Un abbraccio, e che presto quelle persone possano tornare a vedere fiori bellissimi sui loro alberi,
    ValeS.

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  3. Ti ho pensata tanto...Silenziosamente. Mi sembrava ci fosse già troppo rumore. Ti voglio bene.
    Sailor Tempeh

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